lunedì 7 aprile 2014

Libertà di azione

Oggi una ragazza che conosco mi ha scritto chiedendomi come va, se ho festeggiato bene il compleanno e dopo un paio di scambi di battute (su Facebook, ormai ci si sente sempre più spesso in questo modo...) mi ha chiesto se avessi già provveduto a prenotare un certo viaggio.
Sì, l'ho fatto, già da tempo... io che sono troppo ingenua sincera gliel'ho detto, enfatizzando il fatto di essermi rivolta ad un'agenzia specializzata in tour, ma forse avrei dovuto dirle che non me ne ero occupata io direttamente e che non avevo avuto scelta, addossando la "colpa" a qualcun'altro. Ora, lei è un'agente di viaggio ed ha una propria agenzia. Io non sapevo che anche lei fosse specialista in tale genere di viaggi, ecco il motivo del tipo di risposta che ho dato, ma onestamente non so se mi sarei rivolta a lei, comunque. Dicevo che ho fatto il gravissimo errore di scriverle anche che se avessi optato per un altro viaggio avrei potuto consultarla, non sapendo, appunto, che anche lei si occupasse di viaggi così.
Credo di essermi espressa molto male nel mio scritto perché si è arrabbiata moltissimo, pensando che io stessi sminuendo il suo lavoro e le sue capacità, ha pure scoccato una frecciatina su una questione che non avrebbe dovuto tirare in ballo, visto che non la riguarda.
Nonostante tutto mi è dispiaciuto che la pensasse così, le ho chiesto scusa perché non avevo intenzione di offenderla ed è vero, assolutamente vero che non volevo farlo! Però diamine... non è che le son girate solo perché non sono andata da lei e basta? Non è che dietro a tutto questo c'è solo il possibile mancato guadagno? Parliamoci chiaro, non siamo amiche, siamo conoscenti. Non ci "sentiamo" mai se non 3/4 volte all'anno su Facebook, se non esistesse quel social network non ci saremmo assolutamente più sentite da un bel pezzo e questo discorso non sarebbe mai esistito, non penso proprio che le dispiaccia perché lei avrebbe curato il mio viaggio con tutto l'amore del mondo...
Proprio perché ha un'attività, dovrebbe sapere che non è la sola, che esistono migliaia di agenzie come la sua, con persone più o meno competenti in materia, più o meno oneste. Nello stesso tempo dovrebbe riflettere sul fatto che non ho l'obbligo morale di rivolgermi a lei per organizzare i miei viaggi, non è mia sorella e nemmeno lontanamente la mia migliore amica. Ognuno è libero di fare quello che vuole ed un commerciante dovrebbe saperlo. 
La mia parrucchiera anche se mi vedesse con i colpi di sole fatti da un'altra non mi chiederebbe spiegazioni, e non si arrabbierebbe, anche perché se lo facesse credo che farei poi fatica a tornare da lei, avrebbe quasi certamente perso la cliente...




P.s.: Se per caso sei approdata al mio blog, ti prego di riflettere seriamente su quanto ho scritto, slegata dall'astio e dalla permalosità. Prova a guardare la questione dal mio punto di vista, poi al massimo ne riparliamo.




Fonte per la foto: www.newportviaggi.eu

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